Free Mind

Heather Parisi

L'educazione di un figlio

Posted 18 Gennaio 2013

 

Mi sono imbattuta in questo articolo. Lo condivido solo in parte, ma sono sempre stata affascinata dai diversi modi di approccio delle diverse culture all'educazione di un figlio.

In fondo la mia esperienza di vita mi ha insegnato che non esiste una ricetta unica, ma infinite. 

Nell'educare i miei gemelli ho bandito ogni violenza, ogni rimprovero ad alta voce, ogni vocabolo negativo, ogni atteggiamento che escluda.

Provo ad utilizzare la persuasione, l'esempio e il dialogo.

A volte mi domando se funzionerà .... Specie con Dylan .... È un biricchino che abusa di tutta la mia pazienza ...

HP

 

I JARED DIAMOND 
The Guardian 

I genitori occidentali possono imparare molto dalle società tribali sull'educazione dei figli: i risultati parlano da soli. 

C'è bisogno di picchiare i propri figli per disciplinarli? La questione è stata a lungo dibattuta senza raggiungere un accordo. Abbiamo avuto l'opportunità di risolverla attraverso un esperimento di manipolazione controllata: abbiamo assegnato le 47 contee d'Inghilterra in modo casuale ad uno tra due insiemi: uno di 14 Paesi in cui ai genitori è severamente vietato picchiare i figli; l'altro di 23 Paesi in cui hanno l'ordine di disciplinare i propri bambini picchiandoli. Trent'anni dopo, gli psicologi hanno potuto misurare in quale dei due insiemi di Paesi i giovani adulti fossero più creativi, fiduciosi di sé, rispettosi della legge, benestanti e felici.

Un tale esperimento di manipolazione potrebbe essere considerato irrealizzabile, illegale ed immorale. Tuttavia, esperimenti simili sono stati effettuati migliaia di volte, sebbene non in condizioni talmente ben definite. Ci sono grandi differenze tra le pratiche di allevamento della prole tra le migliaia di società umane del mondo, specialmente tra quelle società tribali tradizionali e su piccola scala. Queste società sopravvivono ancora oggi al di là del controllo del governo in Nuova Guinea ed in Amazzonia e molti usi persistono in alcune zone rurali di Paesi con un governo centrale. 

Le società tradizionali sono molto più varie rispetto alle moderne società industriali o occidentalizzate. Alcune si oppongono maggiormente al picchiare i propri figli, altre invece sono più inclini anche più di qualsiasi altra società occidentalizzata. Le società tradizionali costituiscono degli esperimenti naturali in tema di allevamento dei bambini che si sono portati avanti per millenni. Mettendo a confronto i risultati di questi esperimenti naturali, apprendiamo gli effetti di schemi alternativi di crescita dei bambini che al giorno d'oggi non potrebbero mai essere testati attraverso la manipolazione controllata. 

Degli esempi a noi familiari di certi esperimenti naturali sono quelli usati per identificare gli effetti della nostra dieta e del nostro stile di vita sulla nostra salute. Per esempio, perché la maggior parte dei fisici crede che assumere molto sale tenda a causare un aumento della pressione e anche infarto? La quantità di sale assunta varia tra una società e l'altra, da soli 50 mg al giorno per gli indiani yanomamo del Brasile ai 27 grammi al giorno nel nord del Giappone, il Paese degli infarti. Le società che consumano meno sale si rivelano quelle con la pressione più bassa, mentre quelle che ne consumano di più segnalano pressione alta. In questo caso è stato possibile, legale e morale usare degli esperimenti manipolativi (lievi) per confermare questa conclusione: all'assunzione di poco o molto sale per una settimana, i livelli di pressione del sangue scendono e salgono rispettivamente. 

Per quanto riguarda gli esperimenti naturali sul picchiare o meno i bambini, tale pratica non è usata nella maggior parte delle società basate sulla caccia o sull'agricoltura. All'estremo opposto, nelle piccole società basate sull'allevamento si tende a picchiare severamente i bambini, perché un figlio negligente che lascia il cancello di un recinto aperto potrebbe lasciare che parte del prezioso bestiame scappi. 

Le piccole società in cui i bambini non vengono picchiati si distinguono in media dalle moderne società occidentalizzate per almeno altri sette motivi in termini di allevamento dei figli. Portano in braccio i bambini in verticale e con lo sguardo rivolto in avanti, in modo che possano vedere dove vengono portati: non trasportano i bambini orizzontalmente come nelle nostre carrozzine, né con lo sguardo rivolto all'indietro come nella maggior parte dei nostri marsupi. Rispondono quasi immediatamente al pianto del bambino; non lasciano che un bambino pianga per 10 minuti filati per "imparare a controllarsi". La responsabilità per un bambino del gruppo è condivisa non solo dai genitori, ma anche tra tutti gli adulti del gruppo. Sin dall'infanzia, ai figli è concessa molta più libertà di scelta di quanto facciano i genitori micro-imprenditoriali occidentali. I bambini vengono tenuti in braccio in maniera più costante (che sia dai genitori, un altro adulto o un bambino più grande) e non lasciati in una culla. I bambini dormono nello stesso letto dei genitori: probabilmente nessun bambino nella storia dell'uomo è stato mai lasciato a piangersi l'anima per farlo dormire nella sua culla o nella sua stanza prima di 10.000 anni fa. Inoltre, le madri allattano i loro figli per diversi anni. 

Che tipo di adulti ne risulteranno? Molti scienziati hanno registrato le loro osservazioni. Ho inoltre sentito l'opinione di molti bambini di genitori occidentali che sono cresciuti in Africa o in Nuova Guinea (ad esempio, figli di missionari) e che sono tornati in Europa o negli Stati Uniti da adolescenti. Sia gli scienziati che i figli degli occidentali, hanno visioni simili. I bambini delle società tradizionali trascorrono meno tempo a piangere rispetto a quelli occidentali. Lo sviluppo delle abilità sociali nei bambini delle società tradizionali è, secondo i nostri standard, precoce. Le parole "curioso", "sicuro di sé", "emotivamente sicuro", "creativo" e "fantasioso" continuano ad saltare fuori dalle descrizioni degli occidentali delle popolazioni tradizionali. Rispetto a noi, passano molto più tempo a parlare e a giocare insieme faccia a faccia, e molto meno tempo a "divertirsi" passivamente guardando qualcosa e non perdono tempo comunicando indirettamente via e-mail, messaggi o telefono. La loro adolescenza non è tormentata dalla ribellione o dalle crisi di identità. 

Queste sono qualità che ammiriamo e che ci piacerebbe vedere nei nostri bambini, ma li scoraggiamo perché gli diciamo continuamente cosa fare, lasciandogli poca scelta; li giudichiamo di continuo, li picchiamo, razioniamo il nostro tempo e il contatto con loro; li lasciamo soli ed insicuri per lunghi periodi. 

Non sto dicendo che sarebbe facile per noi adottare tutte quelle pratiche di crescita tradizionali, anche se siamo convinti del loro valore. Per molti di noi, potrebbe essere difficile conciliare alcune di queste pratiche tradizionali con le aspettative della vita moderna, come ad esempio l'allattamento prolungato. Altre pratiche potrebbero essere difficili da adottare per quei genitori i cui vicini crescono i lori figli in maniera diversa. Tuttavia, molte pratiche tradizionali sono molto facili da adottare per le singole coppie. Possiamo portare in braccio nostro figlio in verticale e con lo sguardo rivolto alla strada, senza curarci di come gli altri genitori facciano con i propri bambini. Anche se i vostri vicini picchiano i loro figli, non è detto che dobbiate farlo anche voi.

Secondo gli standard tradizionali, molte delle pratiche moderne nell'allevare i figli sono bizzarre. Le pratiche tradizionali sono il prodotto di centinaia di migliaia di anni di esperimenti naturali, in migliaia di società. 
Se vogliamo, possiamo imparare molto da questi esperimenti naturali. 

Jared Diamond 
Fonte: www.guardian.co.uk 
Link: http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/jan/11/traditional-family-values-without-smacking?INTCMP=SRCH 
11.01.2013

 

 

11 comments

18 Gennaio 2013 09:38

A volte mi chiedo se siamo telepatici. Proprio ieri sera ho visto un bellissimo documentario (quelli che la tv italiana non trasmetterebbe nemmeno alle 4 del mattino) sulle straordinarie facoltà dei neonati e come queste vengano poi condizionate dall'educazione ricevuta dai genitori e dalla scuola. Interessante perché dimostrava con degli esperimenti (davvero divertenti) come certe capacità siano innate e non imparate (persino il camminare è una facoltà già esistente prima che il corpo sia in grado di metterlo in atto). Ora mi chiedo: la nostra personalità viene davvero forgiata da ciò che ci circonda e dalle nostre esperienze o è anch'essa un pacchetto confezionato sin dalla nascita? E con questo mi riferisco all'indole piuttosto che al comportamento, perché è innegabile che quest'ultimo sia influenzato dall'educazione ricevuta e dall'ambiente socio-culturale. Ma credo anch'esso solo in parte. Quanti esempi di bambini cresciuti magari in sette molto liberali che da grandi sviluppano, come per reazione, un odio verso i genitori troppo liberali e per i loro insegnamenti. O il caso contrario. Per non parlare dell'identità sessuale di un individuo che nessun genitore o scuola può modificare. Mi sono chiesto spesso cosa sarei diventato se fossi nato in condizioni familiari più favorevoli. Sicuramente avrei raggiunto molti più traguardi, ma sono convinto che la mia indole e personalità sarebbero rimaste identiche, in ogni caso.

PS: Ma allora avevo ragione io quando ti dissi che Dylan aveva l'espressione da Pierino!

18 Gennaio 2013 16:19

Mah, il genitore, si dice, e' "il mestiere piu' difficile del mondo", e nessuno nasce maestro.
Chissa', forse la verita' , ammesso che ne esista una, sta nel mezzo. Certo che troppa concessione non favorisce uno sviluppo equilibrato di una personalita' che si sta formando, anzi, spesso i bimbi troppo viziati sono adulti che non hanno accresciuto il senso di responsabilita' e , di conseguenza, hanno molti problemi di relazione e di affermazione di se stessi . Di contro, troppa violenza e' deleteria.
Per come la vedo, la fermezza genitoriale unita ad una sana e precisa distinzione dei ruoli, laddove il genitore deve, fintanto che il piccolo non diventera' un adulto, rimanere una guida , perche' cosi chiedono i bimbi e gli adolescenti, ed il piccolo avere un luogo sicuro in cui sentirsi protetto e allo stesso tempo libero per poter far fiorire la sua individualita', ben si sposano con una buona e sana dose d'amore, ingrediente principale per qualsiasi essere vivente di questo pianeta.
A prescindere dalle condizioni socio-economiche-culturali nel quale un piccolo cresce.

Poi va beh . .. sorrido quando vedo gente che dice "quella e' una buona mamma , quello e' un buon papa'", oppure il contrario, dai , quante falsita'! Solo un figlio puo' dare questo tipo di riconoscenza ad un genitore, spesso invece quando dal di fuori il giudizio e' discutibile, vedo invece figli cresciuti bene, educati e ben inseriti, quindi se la gente a volte stesse piu' zitta e si facesse gli affaracci suoi. . .

18 Gennaio 2013 17:22

Sia che si nasca in Occidente che in paesi meno evoluti culturalmente, la violenza non può e non deve essere mai un mezzo educativo. Val molto di più il dialogo, la comprensione, il cercare di capire insieme le cose.
Che poi ognuno nasca con una propria indole e reagisca a determinate circostanze in modo diverso e personalissimo da comne farebbe un altro, è ovvio.
Io credo che la famiglia d'origine sia tutto, perchè ti forgia comunque le basi per la persona adulta che diventerai.
Ma la violenza e l'umiliazione dovrebbero nemmeno esistere nel vocabolario di un genitore, a meno ch'egli non sia stato a sua volta educato così, ed ecco che invece di spezzare la catena della violenza, la si perpetua nel tempo, con danni facilmente intuibili.

20 Gennaio 2013 16:08

Molto interessante. Mi hanno colpito molto sia il fatto che in queste società tradizionali il bambino impara a vivere sperimentando i pericoli giorno dopo giorno sulla propria pelle, sia la maggiore possibilità di un divertimento attivo, sicuramente più sano rispetto all'uso diffuso nelle nostre case di mettere i bambini davanti alla tv per distrarli. Sono punti con i quali concordo. Se poi ciò influisca sulla creatività o sulla capacità di essere autonomi, come sostiene l'articolo, non saprei, ma il dubbio che possa farlo mi viene. Per quanto riguarda la violenza: neanch'io amo l'uso della violenza, sono più per lo spiegare e motivare. Inoltre ho la sensazione che i bambini occidentali (complice la nostra società consumistica), talvolta facciano un po' di fatica a distinguere un bisogno essenziale da uno non essenziale al quale si potrebbe e si dovrebbe saper rinunciare. Starebbe poi ai genitori saper insegnare ai figli il giusto valore delle cose. E per fortuna c'è chi lo fa. Anche se mi rendo conto che non è sempre facile. Pensando alle mille difficoltà quotidiane che incontrano mio fratello e mie sorelle con i loro figli, capisco che l'esperienza di chi cresce un figlio pone la persona di fronte a veri e propri dilemmi che la stessa società crea e che, a volte, entrano in conflitto con i principi che il genitore stesso vorrebbe trasmettere al proprio figlio.
Un grande abbraccio!!

21 Gennaio 2013 19:03

i castighi erano meglio delle sberle....
" verra' sabato..... e ci sara' la Parisi in TV .... e tu la vuoi vedere vero???? " Ricordo perfettamente il monito di mia madre e la ricetta per...rigare dritto......

21 Gennaio 2013 22:02

Le ricette educative di successo non esistono perché non si deve adattare la personalià di un bambino ad un certo modello educativo, piuttosto il contrario... solo in questo modo si può raggiungere un risultato positivo. In ogni caso, la violenza verbale e fisica non deve essere presa MAI in considerazione, ed è per questo che non l'ho neppure citata nei miei pensieri, anche se ahimè rimane una costante in moltissime famiglie. Lasciamo le sberle alla storia... ce ne sono state più che a sufficienza e sono servite a ben poco.

22 Gennaio 2013 19:52

L’educazione in generale è veramente un’emergenza. Basta guardare il degrado che si vive in molte famiglie, le notizie tristi e drammatiche di rapporti familiari, la scuola elementare con maestri talvolta incapaci, per non parlare della scuola superiore. Quante persone che operano nelle scuole sono realmente interessante alla formazione dei loro discenti? Rispetto ai bambini e all’educazione credo non esista una formula magica né un metodo specifico. Certo la violenza (sia essa anche un piccolo sberleffo) non serve a nulla, anche se da piccolo qualche volta l’ho prese eccome ma … considerando i casini che facevo forse me le meritavo.
L’educazione comunque secondo me deve avvenire nel proprio contesto, nel rispetto delle tradizioni e delle culture diverse, fatto salvo ovviamente che sia sempre garantita il bene dei bimbi. Ho sempre litigato con un mio amico di Università (dal Libano) che si professava mussulmano ma non rispettava mai il Ramadan, etc, ed io pur essendo cristiano l’ho sempre invitato ad andare fondo di quello che aveva incontrato.
Ultima nota. La settimana scorsa mi è capitato di ricontrare un mio amico (che non vedevo da cinque anni) ed ho visto per la prima volta i suoi 3 figli. Bene dopo neanche 5 minuti già giocavo con loro e ci siamo divertiti come dei matti. Mi sono detto ma vedi che i bambini già da molto piccoli hanno tutte le competenze (come le chiamano gli psicologi) per capire se giocare con me era una cosa buona oppure o no. Noi adulti facciamo molta più fatica a fidarci. Ovviamente lo stesso vale quando ad un bambino gli dici che un bicchiere non va lanciato contro un vetro; anche se piccolo lo capisce eccome che rompere un vetro non è ragionevole.
Insomma educare è importante – anche tenendo conto di tutte le scoperte di questo mondo – ma a condizione che chi educa abbia a cuore chi gli sta davanti.
Abbracci

ALFONSO

Grazie a tutti voi, soprattutto alla splendida Heather

22 Gennaio 2013 21:37

Su qst tema sono controcorrente. Forse xchè non faccio che imbatterrmi in bambini viziatissimi che non rivolgono alcun interesse ai rapporti umani, sono interessati gia' ai tornaconti, il bacio solo se c'è un regalo, parlano sopra agli adulti,devono sempre essere al centro dell'attenzione.....urlano, e urlano più forte se non vengono immediatamente accontentati, scalciando.
....se sono così, le colpe sono molteplici ma chiedo, una sberlina sul culettino è proprio sempre fuori luogo, deleteria, un atto violento?

22 Gennaio 2013 22:46

Se si è già arrivati al punto che il bambino urla, non rispetta il prossimo ed è viziato, credo che ormai non ci sia più speranza ... la sculacciata.servirebbe a ben poco... e sarebbe un ulteriore passo falso di due genitori assolutamente incapaci di crescere il proprio figlio ... L'unica salvezza per il bambino è educare i genitori a suon di frustate...

23 Gennaio 2013 10:42

Ah..ah..ah..hai ben ragione Edoardo. Il fatto è che ne esistono parecchi, innumerevoli casi di qst genere. L'educazione un po' allo sbando...i sensi di colpa, il riflesso dei propri sogni negati sui figli, il vedere il proprio figlio come un Einstein perché magari ha fatto 2+2. Dite che sono negativa...io ne vedo, eccome se ne vedo. Io questo non lo chiamo amore verso i figli, mi pare di più un compiacer se stessi.

02 Giugno 2015 14:14

Essere genitori non è certo facile... ma neanche essere figli lo è... Ci vuole buon senso, sempre e comunque. Da entrambe le parti.

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